| RIESPLODE LA PROTESTA SULLA TAV, MANIFESTAZIONE A TORINO
TORINO - "Vogliamo un contraddittorio pubblico tra i nostri esperti e quelli dell' Unione Europea sul progetto della Torino-Lione". Lo ha detto Antonio Ferrentino, presidente della Comunità Bassa Valle di Susa, entrando in Prefettura per l' incontro con il coordinatore Ue Loyola De Palacio, che illustrerà il rapporto degli esperti dell' Unione europea sulla linea ferroviaria ad alta velocità.
Ad attenderla davanti al palazzo del governo alcune centinaia di manifestanti "No tav" che scandiscono a gran voce lo slogan: "Sarà dura". La De Palacio è entrata in Prefettura da un ingresso secondario.
"Vogliamo un confronto - ha aggiunto Ferrentino - alla presenza della gente e dei giornalisti. Non vogliamo strumentalizzazioni su questo progetto. Tutti - ha spiegato - devono sapere la verità". Ferrentino ha poi definito "indegne e offensive" alcune frasi del rapporto dell' Unione Europea. "In particolare - ha commentato - a pagina 21 ci si chiede chi siano i gruppi di pressione dietro i movimenti e le comunità montane. E' una frase inconcepibile, da ritirare immediatamente. Noi - ha spiegato - siamo un palazzo di vetro. Ieri sera mi ha già telefonato il capo gabinetto dell' Unione Europea per chiedermi scusa e per dirmi che la frase sarà ritirata. A noi non basta. Valuteremo eventuali azioni legali per difendere la nostra immagine e i nostri diritti".
Per il sindaco di Venaus, Nilo Durbiano, "il risultato del rapporto Ue era scontato". "Troppo spesso - ha detto - in questa vicenda ci sono state relazioni di parte senza contrapposizioni, questa è una relazione che vuole realizzare l' opera".
"Noi - ha ancora aggiunto Turbiano - vogliano che siano sfruttate al meglio le strutture esistenti. Chiediamo un confronto tecnico, ma anche soprattutto politico su questa vicenda. Il progetto è tecnicamente perfetto, ma uccide la nostra valle. Attendiamo il nuovo governo per un confronto che dia risposte concrete per tutti gli abitanti della Valle di Susa".
Per Alberto Perino, uno dei leader più rappresentativi dei comitati No Tav "la linea ad Alta velocità non passerà maì". "Nonostante il rapporto - ha aggiunto noi resistiamo lo stesso. Lo sappiano anche a Bruxelles. Per dimostrare le nostre ragioni abbiamo portato a vedere alla De Palacio campioni di amianto e uranio in una teca".
LO STUDIO SULLA FATTIBILITA' DELLA TAV Raccomandazioni dettagliate, ma anche un sostanziale apprezzamento per come la società italo-francese Lione Torino Ferroviaria (LTF), incaricata dei lavori preparatori per la Tav, ha trattato i punti criticati con indagini approfondite sugli aspetti più controversi. Il voluminoso rapporto di 160 pagine realizzato dagli esperti indipendenti incaricati dalla Commissione europea di valutare gli studi fatti dalla LTF, in seguito alle preoccupazioni degli abitanti della Val di Susa, sono state accolte da Bruxelles con soddisfazione.
"Questa valutazione è un eccellente punto di partenza per rilanciare il dialogo nella valle di Susa, era importante che la popolazione potesse disporre di un'informazione trasparente e imparziale", ha detto il commissario Ue ai trasporti Jacques Barrot.
In attesa del primo confronto di oggi, quando la coordinatrice dell'asse transeuropeo, l'ex commissaria Loyola De Palacio, illustrerà a Torino l'esito dello studio, Bruxelles ha dato quindi un primo giudizio positivo ritenendo che il rapporto offra alla popolazione il modo di giudicare "in maniera oggettiva la pertinenza del progetto, le misure prese sull'ambiente e il controllo dei rischi potenziali sulla salute".
Gli esperti spiegano di aver analizzato "una massa considerevole di informazioni e di dati tecnici messi a disposizione da LTF sugli aspetti della salute, dell'ambiente e delle previsioni di traffico". Altri studi invece, osservano, sono ancora in corso e porteranno risultati solo in futuro, mentre per l'analisi sono state considerate anche altre fonti di informazioni.
Dall'analisi, si legge nel rapporto, emerge che "gli studi di LTF sulle previsioni di trasporto e sugli aspetti relativi alla salute e all'ambiente sono coerenti. La società ha svolto il suo compito in modo serio nel quadro della legislazione in vigore ed ha risposto in maniera soddisfacente ai punti criticati con indagini approfondite su aspetti considerati come litigiosi quali l'amianto o il radon".
Gli esperti hanno, in particolare, verificato la conformità della metodologia e delle ipotesi prese in considerazione da LTF rispetto a quelle utilizzate in altri progetti simili, come è il caso dei nuovi trafori svizzeri, Loetschberg e Gottardo, che - sottolinea la Commissione europea - hanno dovuto far fronte a problemi della stessa natura.
Intanto il leader dei Verdi Alfonso Pecoraro Scanio, commentando quanto emerso finora e riservandosi un esame più approfondito sul rapporto, ha ricordato quanto scritto nel programma dell'Unione sulle opere pubbliche che, ha detto, "devono essere costruite con il consenso e il coinvolgimento delle comunità locali". I Verdi, ha aggiunto, proporranno che sulla vicenda Tav "ci sia un incontro tra Romano Prodi e il presidente della Commissione europea José Manuel Barroso".
Nessun commento nel merito, al momento, da parte dei Verdi al Parlamento europeo che pure avevano criticato vivacemente la realizzazione dell'opera. Oggi il capogruppo Monica Frassoni si é limitata ad inviare una lettera al commissario Barrot per lamentarsi di aver ricevuto il rapporto del gruppo di esperti solo dopo l'anticipazione pubblicata sul Sole 24ore. "Sono veramente dispiaciuta per questa procedura", ha detto Frassoni.
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