Accenti, Errori comuni e regole generali

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DjLenny
view post Posted on 5/8/2006, 02:27




Nella lingua italiana, a differenza di altre lingue, esistono due tipi di accento: grave |`| e acuto |´| (ad esempio nello spagnolo esiste solo l'accento acuto). L'accento circonflesso, in uso fino a metà Novecento per sostituire le doppie vocali, soprattutto in fine di parola (es. "ozio"->"ozî", "principio"->"princìpî", ecc.) ora è in disuso.

In generale possiamo dire che si usa l'accento grafico per non confondere due vocaboli identici ma di diverso significato. Ma non è sempre così.

Ecco gli errori in cui si può più facilmente incorrere con gli accenti:
- di solito si accenta graficamente soltanto l'ultima lettera di una parola, ma a volte, per scongiurare sconvenienti errori di comprensione e conseguenti fraintendimenti, è possibile accentare anche una vocale interna alla parola.
- "è", terza persona del presente indicativo del verbo essere si scrive con l'accento grave. La "e" congiunzione non va MAI accentata.
- "perché", avverbio interrogativo e congiunzione dichiarativa, nonché tutti i composti di "che" si scrivono tutti con l'accento acuto.
- a parte la "e" e la "o" che possono avere sia l'accento acuto che quello grave, le altre vocali possono solo avere quello grave (a parte qualche caso di omonimia, vedi "vòlto" (da "volgere") e "vólto" (= viso). A dire il vero questo è un'evoluzione moderna del linguaggio, forse favorita anche dall'avvento delle tastiere da computer, che presentano solo l'accento acuto per le vocali "a", "i" e "u". Il vocabolario Einaudi, ad esempio, riporta ancora accenti acuti e gravi su tutte le vocali.
- "se" come congiunzione non va accentata in nessun caso, mentre come pronome va accentato (con accento acuto) quando è da solo, e non va accentato quando è congiunto a "stesso" o "medesimo" (tuttavia l'Accademia della Crusca consiglia di accentare in ogni caso il "sé" pronome).
- non vanno mai accentate le preposizioni semplici, mentre è obbligatorio usare l'accento su questi monosillabi: dà, dì, là, lì, né, sì, tè, ciò, già, giù, più, può, scià (in seguito verranno chiariti alcuni casi).
- "che" non va mai accentato, tranne quando assume il significato di "perché" o "affinché".
- tutti i composti di "tre" ("ventitré", "trentatré", ecc.) esigono l'accento acuto, così come le terze persone singolari del passato remoto in -é ("rifletté", "dové", ecc.)
- "scimpanzé", "nontiscordardimé", "mercé", "testé", "fé" (in luogo di "fede" o "fece"), "affé", "autodafé", "viceré" esigono tutti l'accento acuto.

Poi:
- "po' " richiede l'apostrofo, non l'accento, in quanto forma apocopata di "poco".
- "lì" e "là" avverbi richiedono l'accento in quanto possono essere confusi con "li" (pronome personale) e "la" (articolo determinativo o pronome).
- "qui" e "qua" non vogliono l'accento, in quanto non possono essere confusi con altri termini.
- "su" non esige l'accento, mentre "giù" sì, in quanto in mancanza di esso potrebbe essere letto "gìu" come in "magia".
- Su "fa", "va", "sta" (forme verbali all'indicativo) non va né accento, né apostrofo, mentre è possibile apostrofare le forme imperative "fai!", "vai!" e "stai!" rendendole "fa'!", "va'!", "sta'!".
- Lo stesso vale per "da" e "di", i quali non vanno accentati né apostrofati se preposizioni, mentre vanno apostrofati se forme apocopate di "dai!" e "dici!" ("da'!" e "di'!"). Particolare attenzione occorre prestare a "da", che deve essere accentato se terza persona singolare dell'indicativo presente del verbo dare.
- L'imperativo di qualsivoglia verbo non va MAI accentato.

Rispetto alla posizione dell'accento d'intensità (o «tonico»), le parole possono essere classificate in parole:
- Tronche | Ossítone | Ultimali: hanno l'accento sull'ultima sillaba e nei polisillabi si deve segnarlo graficamente (dirò, Perù), nei monosillabi l'accento è scritto solo eccezionalmente nei casi circoscritti elencati sopra.
- Piane | Parossitone | Penultimali: accentate sulla penultima sillaba (casa, tritòlo, fabbro). Sono le più numerose.
- Sdrucciole | Proparossitone | Terzultimali: accentate sulla terzultima sillaba (antipàtico, meritàtelo, fàbbrica). Dopo le parole piane sono le più numerose.
- Bisdrucciole | — | Quartultimali: accentate sulla quartultima sillaba (lasciàtemeli, dimenticàndosene, fàbbricami). Sono piuttosto rare.
- Trisdrucciole | — | Quintultimali: sono ancora più rare e sono quasi sempre composte (mèritatelo, fàbbricamelo).
- Quadrisdrucciole | — | Sestultimali: decisamente rarissime.

(Per l'ultima parte, quella dedicata alla posizione degli accenti tonici, nonché per alcune voci precedenti, il materiale è preso da Wikipedia)

Se avete dei dubbi, o volete aggiungere qualcosa, fate pure... ^_^

Edited by DjLenny - 5/8/2006, 03:37
 
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view post Posted on 3/7/2011, 15:24
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CITAZIONE
- "qui" e "qua" non vogliono l'accento, in quanto non possono essere confusi con altri termini.

quante volte mi confondo su questi :)
 
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view post Posted on 2/9/2011, 18:21
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pur sapendo bene che su po' ci vuole l'apostrofo lo scrivo spesso con l'accento ^^ abitudine..
 
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